Il “carnevale fiorenzuolano” ha ottenuto il riconoscimento di “Carnevale storico” dal Ministero della Cultura
…I carnevali storici sono patrimonio immateriale dei nostri territori; affondano le loro radici nelle tradizioni popolari delle comunità e costituiscono un notevole attrattore culturale… Dario Franceschini 2022
La Zobia è la manifestazione che gli “Amici della Zobia” e l’amministrazione comunale di Fiorenzuola d’Arda organizzano ogni anno a Fiorenzuola d’Arda . Questa festa si rinnova dal Medioevo e per la sua originalità ha aquisito notorietà in tutto il territorio nazionale.
I fiorenzuolani attendono il momento di mascherarsi tutto l’anno, per sfogare un innato desiderio di far la satira ai “Personaggi” e sdrammatizzare anche gli eventi più angoscianti.
Durante il carnevale, Fiorenzuola si trasforma in un gigantesco palcoscenico dove, durante la sfilata di carri e carretti fatti con materiali di recupero, ci si improvvisa artisti di strada.
La tradizione vuole che i partecipanti si travestano senza mascherarsi, a viso scoperto. Così belli truccati, indossando costumi molto creativi, vanno a esibirsi nello spettacolo in Piazza Caduti dove rivolgendosi ad ognuno con battute e scenette in dialetto, viene rappresentato il tema del carro o delle maschere.
Tutta la cittadinanza è coinvolta nei preparativi della manifestazione, da chi forma dei gruppi per studiare e realizzare il carro, a chi organizza i chioschi enogastronomici.
CHE COSA E’ LA GIÖBIA ?
E’ una festa dalle origini antichissime che nel mondo agricolo si svolgeva nel periodo più freddo dell’anno. Era usanza “bruciare” il vecchio anno ed auspicarne uno nuovo più propizio.
Il nome Giubiana risale all’epoca romana, collegato il dio Giove.
A seconda della località ci sono diversi nomi per questa festa:
- Giobia in Piemonte
- Giubiana in Brianza
- Zubiana in Lomellina e nel lodigiano
- Zobia a Fiorenzuola d’Arda (PC)
In piemontese Giobia è il giovedì, in Val d’Arda “zubiana” è una donna poco seria.
Mia nonna raccontava che la Zobia (Giobia) era una strega dispettosa, alta e magra. Viveva in montagna e scendeva ogni sera nascondendosi dietro ai cespugli. Spaventava tutti quelli che si avvicinavano a lei. Di notte, quando faceva freddo, scendeva per mangiare qualche bambino. Un giorno una mamma le tese una trappola. Cucinò una bella polenta con il ragù di salamino e ne mise un piatto sulla finestra. Il profumo era veramente delizioso e la Zobia saltò fuori dal cespuglio e incominciò a gustarsi quello squisito boccone. Mangiava con gusto, assaporando lentamente, e intanto il tempo passava. Non si accorse dell’alba, e la prima luce del mattino la trafisse riducendola in un cumulo di cenere. Da quel giorno i bambini furono salvi.
Personaggio minore è il “Cicon” che brucia alla fine del carnevale e rinasce ogni anno. la sua festa è a Lusurasco di Alseno (PC)
PIATTI TIPICI AL TEMPO DELLA ZOBIA
Carnevale è il periodo più “grasso” dell’anno.
I dolci simbolo sono le frittelle in ogni variante, se fritte nello strutto sono friabili, croccanti e dorate . Per ognuno evocare il carnevale significa pensare immediatamente a “zeppole”, castagnole, “sprelle”, nodi, tortelli, ciambelle e bomboloni.
Il piatto tipico da cucinare per la “Zobia” è il risotto giallo con la pasta di salame (o luganega) e la polenta “consa” con ragù di salamino.
Un altro classico di carnevale è il “prete” da cuocere almeno tre ore e la mariola di cotechino da servire con lenticchie o fagioli stufati.
Menzione speciale ai “buton de paias” o “salam da frisr” cioè “bottoni del pagliaccio” o “salame da friggere” che è facilissimo da cucinare:
Ingredienti: un salame da friggere senza conservanti del Salumificio Peveri, mezzo bicchiere di vino bianco (Ortrugo). Tempo di cottura: 5 minuti. Tagliare a fette rotonde spesse un centimetro il “salame da friggere” disporre le fette sulla padella calda, dopo un minuto versare sopra il vino, aspettare ancora un minuto, girare le fette e lasciare evaporare. Servire con patate fritte, verdure pastellate o fresche.
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www.zobiafiorenzuola.com
